Teoria Midisegni.it
hosted by Reliance
Pagina principale
Definizione di "colore"
Se cerchiamo sul vocabolario la parola "colore" scopriamo due definizioni:
la prima, data dagli scienziati studiosi della fisica, ci dice che il colore e' una percezione di luce riflessa da un oggetto sui nostri occhi;
la seconda, data dai pittori e dagli artisti, ci dice che il colore e' una sostanza usata per dipingere.
In teoria i pittori e gli artisti dovrebbero parlare di "pigmento cromatico" e lasciare il termine "colore" agli scienziati della fisica che studiano tutto cio' che riguarda la luce; ma in pratica parliamo sempre di "colore" anche con i pittori, che tanto nessuno si offende.

I colori primari
Certo sapere che c'e' una doppia interpretazione del colore ci aiuta a capire come mai, se parliamo di colori primari, qualcuno dice che sono il rosso, il blu e il giallo, qualcuno dice che sono il rosso, il blu e il verde.
Chi ha ragione? Tutti e due, ma andiamo con ordine.

Sia gli scienziati che i pittori hanno dimostrato, dopo anni di studi e di esperienza, che sono solo tre i colori di base dai quali si ottengono, mescolandoli, tutti gli altri; questi tre colori, considerati "assoluti" perche' non si possono ottenere con nessuna mescolanza, sono detti colori primari.
Anche in questo caso, se vogliamo essere fiscali, il pittore dovrebbe parlare di "colori di base", lasciando il termine " colori primari" ai fisici, ma nessuno si offende se parliamo sempre di colori primari.

Eccoci dunque alla differenza:
per lo scienziato i colori primari sono il rosso, il blu e il verde, detti anche primari spettrali;
per il pittore sono il rosso (precisamente il rosso-magenta), il blu (o meglio il blu-ciano) e il giallo, detti primari pittorici, con buona pace per tutti.
I colori primari sono considerati colori fondamentali e puri.
Abbiamo accennato ad una mescolanza, cioe' al fatto di mescolare i colori:
mescolando i tre colori primari spettrali si ottiene il bianco,
mescolando i tre colori primari pittorici si ottiene un colore scuro, praticamente il nero.
Nel primo caso parliamo di sintesi additiva, perche' si somma luce a luce; nel secondo caso si parla di sintesi sottrattiva, perche' si toglie luce a luce.

I colori secondari
Mescolando i colori primari a due a due e in parti uguali, otteniamo tre nuovi colori, conosciuti come colori secondari:
arancio (rosso + giallo), verde (giallo + blu), viola ( blu + rosso)
Anche i colori secondari sono considerati fondamentali e puri.
Quando si mescolano colori primari in parti non uguali otteniamo diversi colori in cui prevale quello che usiamo in parte maggiore, ottenendo cosi' quelle che si chiamano "sfumature" dei due colori mescolati.

Ogni colore primario ha il suo colore complementare, che e' precisamente quel colore secondario ottenuto dalla mescolanza degli altri due primari.
Meglio elencarli: rosso e' complementare del verde (giallo + blu)
giallo e' complementare del viola ( blu + rosso)
blu e' complementare dell'arancio (rosso + giallo)
Una nota da considerare: queste coppie di colori, un primario e il suo complementare, sono considerati in equilibrio tra loro, cioe' stanno bene accostati tra loro.
La loro mescolanza in parti uguali crea la stessa tinta, un colore grigiastro, a dimostrazione proprio dell'equilibrio che c'e' tra loro.
A proposito del colore grigio, vi anticipo qualcosa di psicologia del colore, dicendo che quando osserviamo il colore grigio i nostri occhi si trovano in una condizione di equilibrio.

Forse gia' sapete per esperienza che il grigio e' anche il risultato della mescolanza del nero e del bianco. Ma il nero e il bianco sono considerati colori oppure no?
Torniamo alla discussione gia' fatta per i colori primari: per lo scienziato che studia la fisica no, perche' considera il bianco solo come somma di tutti i colori, mentre il nero ne e' l'assenza totale.
Al contrario, per un artista sono due colori, per quanto anomali, definiti acromatici, cioe' privi di colore: per la precisione, il bianco e' considerato primario, perche' non si ottiene mescolando altri colori, e il nero secondario, perche' si ottiene mescolando altri colori.
I colori terziari
Mescolando i colori primari coi secondari si ottengono colori noti come le "terre", di regola considerati colori a se', dal momento che non serve comporle ma si trovano in natura.
La figura a lato dovrebbe essere piu' esauriente di un lungo discorso.
Aggiungiamo solo che le tre terre fondamentali che ne derivano sono opache ma dorate e calde, a differenza delle combinazioni opache e grigiastre che si ottengono mescolando due complementari tra loro.
I colori ottenuti prendono il nome di "terra-rossastra" o "rosso cupo", "terra-giallastra" o "giallo ocra", "terra-verdastra" o "verde oliva" a seconda che siano composte rispettivamente da viola e arancio, arancio e verde, verde e viola.
Dalla mescolanza di tutti i colori ( ma i tre primari bastano, in quanto tali: i secondari sono la loro mescolanza a due a due) si ottiene non proprio il colore che conosciamo come nero, ma un colore comunque scuro. Se i tre colori non sono in parte uguale, la percentuale piu' o meno alta di uno dei tre primari ne conferisce un tono più o meno acceso a questo colore scuro.
Nero e bianco
Forse gia' sapete per esperienza che il grigio e' anche il risultato della mescolanza del nero e del bianco. Ma il nero e il bianco sono considerati colori oppure no?
Torniamo alla discussione gia' fatta per i colori primari: per lo scienziato che studia la fisica no, perche' considera il bianco solo come somma di tutti i colori, mentre il nero ne e' l'assenza totale.
Al contrario, per un artista sono due colori, per quanto diversi, definiti acromatici, cioe' privi di colore: per la precisione, il bianco e' considerato primario, perche' non si ottiene mescolando altri colori, e il nero secondario, perche' si ottiene mescolando altri colori.
Colori caldi e colori freddi
I colori vengono anche classificati in colori caldi e colori freddi, in base alla sensazione che si prova nel guardarli: il giallo e il rosso, sono considerati colori caldi perche' sono il colore del sole e del fuoco, quindi guardandoli "sentiamo" caldo, mentre il blu e' considerato un colore freddo perche' ci ricorda l'acqua.

Curiosita'
Grazie al famoso Omero, leggendario poeta dell'Iliade e dell'Odissea, sappiamo che agli antichi era gia' ben nota l'esistenza dei colori primari: leukos (bianco) erythros (rosso) chloros(verde) kyanos(blu)

Eugene Cheureul redige nel 1864 un'enciclopedia , con l'intenzione di definire i colori, di rendersi conto delle loro mescolanze, di valutare gli effetti del loro contrasto: l'opera raccoglie ben 14400 tonalità diverse di colore!

Gli Ebrei fanno corrispondere alle gemme l'ordine morale che deve caratterizzare le autorita':
la sardonica corrisponde al rosso e al coraggio,
lo smeraldo al verde e al contravveleno,
il topazio al giallo e alla mitezza,
il carbonchio all'arancio e il calore della vita,
il diaspro rappresenta il verde profondo e la fertilità,
lo zaffiro il blu e la purezza,
il giacinto il porpora e la forza,
l'ametista il violaceo e il rimedio contro la tristezza,
l'agata il grigio perla e la ga-iezza,
il crisolito corrisponde al giallo oro contro le invidie,
il berillo all'azzurro e alla pacificità,
l'onice al rosato e alla castità.

Per gli antichi Egizi le materie coloranti come il khesebedh, (azzurro lapislazzuli), il khenemet (rosso rubino), il nesemet (azzurro), il mefekat (verde smeraldo) e il bruno scuro (kem) avevano dei significati particolari, ed erano usati per abbellire il corpo secondo regole tanto precise che Rimmel, nel 1870, ne formula i principi dell'arte cosmetica: "il bianco che corregge i toni della pelle, il rosso che ripristina la freschezza delle guance, l'azzurro che sottolinea i confini della fronte, il carminio che ravviva l'incarnato delle labbra, lo henna (rosso tenue) che impartisce alle dita la tonalità dell'aurora.
Alle tinte della seduzione si aggiungono le paste cosmetiche più diffuse che servivano per potersi presentare alle divinità infernali e si sostituiscono al colore della vita: il nero (semeti) e il verde (uadh).

Prima degli anni '60 i chirurghi operavano indossando un camice bianco, e bianco era anche il lenzuolo dove stava il paziente da operare. Il risultato era che gli stessi chirurghi lamentavano un certo abbagliamento, ma non solo: dopo aver fissato il rosso del sangue che usciva dal pazinete, dovendo distogliere lo sguardo per prendere uno strumento chirurgico succedeva loro di vedere, sul bianco dei camici e delle lenzuola, una macchia luminosa di colore verde-azzurro assai fastidiosa. Venne cosi' introdotto l'uso di comici color verde-azzurro: la macchia verde su fondo verde non dava più fastidio e l'abbagliamento diminui' in modo considerevole, ottenendo un minore stress ottico del chirurgo, a vantaggio del paziente.
Questo espediente fu fatto probabilmente "a occhio", ignorando il fatto che quel verde-azzurro della macchia luminosa non era altro che il complementare del rosso sangue.

I colori della maglia del Milan A.C. rappresentano la passione nel senso piu' totale del termine: il rosso per la passione in senso emotivo di gioia e calore affettivo, il nero per la passione in senso di sofferenza.

Sempre parlando di calcio, e' curioso pensare che i portieri, dopo anni passati ad indossare divise scure e anonime per non farsi vedere dagli attancanti, quasi per mimetizzarsi, negli ultimi anni indossano volentieri una maglia dai colori vivaci e sgargianti, spesso al limite della tollerabilita' (basta ricordare Campos, il portiere del Messico nel 1986); questo per colpire l'occhio degli attancanti e facendoli distrarre.

Gli eserciti hanno invece percorso la strada opposta, nel corso dei secoli.
Se prima portavano colori vivaci per intimorire il nemico, sono poi passati a divise completamente mimetiche, allo scopo di scomparire letteralmente agli occhi degli avversari.
C'e' un motivo ben preciso per cui e' cambiata la "moda" militare: l'avvento delle armi da fuoco.
Se infatti nell'antichita' le guerre si combattevano corpo a corpo, uno aveva bisogno di dimostrarsi il piu' agguerrito possibile al nemico che aveva davanti agli occhi; con le armi da fuoco, che hanno messo gli eserciti a distanze considerevoli, portare divise sgargianti significava essere un bersaglio ben visibile: molto meglio mimetizzarsi!

Tutto il personale che lavora per la sicurezza delle persone, come i vigili del fuoco, gli addetti al primo soccorso e via dicendo, indossano divise vivaci, con i cosiddetti colori fosforescenti; anche i loro mezzi (macchine, camion, ambulanze) sembra che siano colorati con gli evidenziatori, di giallo, arancione o anche di verde: questo perche' in caso di necessita' devono essere ben visibili e rintracciabili.
Invece Polizia e Carabinieri vestono divise blu e azzurre, cosi' come e' il colore delle loro macchine. Perche'?
Il blu e le sue tonalita' danno un senso di tranquillita', di pace, e quindi di fiducia: questo e' il compito della Polizia e dei Carabinieri, che dunque portano prevalentemente questi colori.

Psicologia del colore
La materia e' un po' vasta e complessa, per cui per ora ci limitiamo ad un esempio che forse andava meglio nella categoria "curiosita'", ma qui funziona.

Tanto tempo fa, ma non e' una fiaba, in una certa fabbrica gli operai si lamentavano con il padrone per il freddo che sentivano nel locale mensa, un locale che aveva le pareti colorate con un tono di blu, e chiedevano di aumentare il riscaldamento; il padrone, non essendo di questa idea, fece invece dipingere le pareti con un tono di arancio: il risultato fu che non solo gli operai non avvertivano piu' il freddo, ma addirittura venne abbassato il riscaldamento.
Mi sembra una storia abbastanza convincente per capire quanto il colore puo' influire sull'umore degli uomini.

A grandi linee, noi viviamo in un mondo dove inconsciamente, cioe' per abitudine, senza che neppure ce ne rendiamo conto, il colore ha una sua collocazione ben precisa.
Basta pensare, senza farla troppo lunga, ai colori del semaforo: il verde, colore che sta a meta' tra il freddo e il caldo, quindi di equilibrio, e' usato come segnale di via libera; il rosso, colore decisamente caldo, stimola maggiormente la nostra attenzione, e ci segnala un pericolo.

Come in parte abbiamo gia' visto, fin dall'antichita' i colori erano abbinati a un significato: ad esempio il rosso e' passione e forza, il giallo e' vitalita', il blu tranquillita'.
Bisogna pero' stare attenti al loro abbinamento, il quale puo' portare sensazioni completamente diverse: il giallo (vitalita', quindi benessere) abbinato al nero (neutro, quindi assenza di emozione) significa tossicita', quindi pericolo estremo.